L’ufficialità è arrivata oggi con il trasferimento degli ultimi 47 tunisini: il centro di accoglienza (hotspot) di Lampedusa è stato chiuso per cominciare i lavori di ristrutturazione, così per come era stato deciso a metà mese durante un vertice al Viminale.
Il Ministero degli Interni aveva annunciato la chiusura dopo le rivelazioni di Repubblica sulle condizioni del centro, con i migranti ospitati in padiglioni bruciati e pieni di sporcizia, costretti a dormire su pezze di gommapiuma lercia senza lenzuola.
Le condizioni del centro erano tornate sotto accusa – ricorda il resoconto di Annalisa Camilli su Internazionale – dopo che all’inizio dell’anno (il 5 gennaio) un ragazzo tunisino di trent’anni di nome Alì – ospite del centro – si era tolto la vita. Il 24 gennaio il garante nazionale dei diritti dei detenuti Mauro Palma ha visitato l’hotspot e ha rilasciato dichiarazioni molto dure sulle condizioni del centro. Il 6 e 7 marzo infine gli avvocati dell’Associazione studi giuridici sull’immigrazione (Asgi), gli attivisti dell’associazione Cild e quelli di IndieWatch hanno fatto un sopralluogo e hanno segnalato numerose violazioni dei diritti umani.
Il primo lotto degli interventi – che riguarderanno la recinzione, l’illuminazione e la sistemazione, nonché collocazione di nuove telecamere di videosorveglianza – è già in fase d’aggiudicazione. Il cantiere dovrebbe essere avviato in poco più di un mese. Si procederà però per step. È stato già previsto il secondo lotto di lavori con i quali dovranno essere rifatti i padiglioni e la cucina. Non è invece ancora chiaro – dipende naturalmente da tanti fattori e molteplici eventualità – per quanto tempo il centro di identificazione per migranti resterà off limits.
«Finisce questa disavventura legata agli sbarchi dei tunisini. Siamo riusciti ad uscire da un incubo – ha commentato il sindaco di Lampedusa e Linosa, Totò Martello, in un’intervista al Giornale di Sicilia – Mi aspetto che Lampedusa possa trascorrere una bella e serena stagione estiva. Vorremo, per il futuro, augurarci di avere un’isola dove vivere in santa pace. Ricevere per diversi anni l’oppressione costante degli sbarchi e non potere reagire è stato veramente un dramma».
Chiuso l’hotspot di Lampedusa, anche le forze dell’ordine lasciano l’isola
Nel frattempo – come riportato da AgrigentoNotizie.it – hanno iniziato a lasciare l’isola anche i tanti componenti delle forze dell’ordine presenti in missione sull’isola. A Lampedusa dovrebbero restare soltanto un paio di squadre, per poter identificare i migranti in casi eccezionali. Perché, chiaramente, con il centro di accoglienza di Lampedusa chiuso i migranti soccorsi in mare verranno portati in altri porti della Sicilia.
Fonte: ANSA