Una delle scoperte archeologiche più interessanti fatte a Lampedusa agli inizi degli anni Ottanta, è stata quella di un’antica necropoli sotterranea risalente al IV-VII secolo d.C.
Si tratta di un lungo camminamento che probabilmente attraversa tutto l’attuale centro abitato e arriva sotto la chiesa parrocchiale. La necropoli ospitò una piccola comunità di cristiani che si erano stabiliti sull’isola provenienti dal nord-africa ed è una delle più antiche ad oggi conosciute.
Dopo le prime campagne di scavo condotte alla Soprintendenza di Agrigento, non solo non si provvide a vincolare l’area ma, solo qualche anno fa la stessa Soprintendenza ha autorizzato la costruzione di un edificio residenziale che insiste proprio sull’area di ingresso della necropoli.
Cose che succedono solo a Lampedusa, perché in qualunque altra parte del mondo una scoperta del genere attirerebbe l’interesse di archeologi e di migliaia di turisti!
Perché permettere che vada irrimediabilmente distrutto un patrimonio storico e culturale non solo della comunità di Lampedusa ma del mondo intero?
1 commento
Signor Taranto, il suo impeggno è davvero encomiabile. Vorrei saper quali potrebbero essere le iniziative da intraprendere o a cui aderire per permettere la riapertura del sito ed ostacolare lo scempio edilizio? Grazie