Il congedo dal mare dà sempre un sottile dolore. Niente di più vero, detto così; poesia pura se ad argomentare è Claudio Baglioni. E in effetti si tratta proprio dell’incipit di una sua poesia, scritta adesso e dedicata a Lampedusa, a Linosa, alle nostre isole e al mare che ci circonda.
Claudio Baglioni, lo sappiamo, è innamorato di Lampedusa, lo è tanto che non serve calcolare da quanto. Ha casa sull’isola e ne è cittadino onorario. Qui ha organizzato O’Scià, manifestazione che per dieci anni ha portato molti dei più famosi artisti nazionali (e diversi internazionali) ad esibirsi su un palco allestito sulla spiaggia della Guitgia, a una manciata di metri dal mare. Ha portato in alto il nome e i diritti delle Isole Pelagie e continua ad impegnarsi per agevolarne la valorizzazione.
In questi giorni il cantautore romano è stato sull’isola, ma non si è limitato a fare la solita vacanza. Ha infatti pensato bene di ospitare il suo compagno di tour Gianni Morandi, un personaggio al quale sicuramente non mancano seguaci e peraltro molto attivo nei social network. Tutto questo in un periodo, quello estivo, in cui l’immagine di “isola invasa” appare più che mai chiaramente un oltraggioso artifizio mediatico. Bene, il risultato è stato evidente, e la cosa migliore che possiamo fare – oltre ad invitare anche voi a condividere la vera Lampedusa – è darvene un accenno facendovi vedere il movimento che ne è scaturito.
Questi sono i versi di Claudio Baglioni, scritti durante l’ultima partenza poche ore fa.
Il congedo dal mare dà sempre un sottile dolore.
Ieri sera al tramonto l’ultimo bagno dorato
e poi salir sulla barca e in cima al silenzio
per far posto al tuffo infuocato del sole.
Il mare è il luogo in cui gli uomini sono più soli
e dove ritrovano più compagnia.
Il mare migliora la gente.
Tra le barche assai spesso ci si scambia un saluto di braccia.
Un tacito riconoscimento tra sconosciuti.
Uomini e barche si somigliano un po’.
Specie se intorno è burrasca e tempesta.
Una barca è più barca quando c’è mare agitato.
Anche un uomo è più uomo in mezzo a una vita più mossa.
Se nessun uomo è un’isola, ogni uomo ha un’isola sua.
E io ieri notte respiravo la mia.
Una luna che laccava di bianco pavimenti e muretti.
E le coste acquietate nell’acqua tranquilla.
Un’isola è più che altro il suo mare d’intorno.
E il tanto mistero che la circonda.
In tarda mattina partivo lasciandomi dietro
la scena di Lampo affacciato sull’azzurro senza confine
lungo e appiattito come il cielo di sopra.
Era solo e aspettava qualcosa o qualcuno,
con quella pazienza che hanno solo i vecchi e le bestie.
Lina era via.
Mi è sempre piaciuto pensare
che se Lampo viene da Lampedusa,
Lina invece è nata a Linosa
e magari laggiù in questi giorni è volata
per tornare al più presto
seguendo, con gli occhi e le ali, la rotta e la scia
del vecchio aliscafo che riunisce di nuovo le isole.
E speriamo pure i due piccoli cuori.
Io prendevo un aereo moderno per dividermi da un altro poco di me
portando al suo posto la fotocopia del ricordo più caro.
E il suono smorzato di un palpito eterno.
Se ciascun cuore è un’isola,
appena ti alzi sul mondo scopri un arcipelago di miliardi di storie.
E non sei più da solo.
Questi invece i post di Gianni Morandi, pubblcati su facebook durante la sua permanenza a Lampedusa.
2 luglio. Lampedusa, un' isola bellissima, un mare stupendo.Anche su Instagram:https://instagram.com/morandi_official/
Pubblicato da Gianni Morandi su Giovedì 2 luglio 2015
3 luglio. Lampedusa. Come si dice… unire l'utile al dilettevole. Si prova e si lavora per i concerti di Roma, a settembre insieme a Claudio, ma farlo in un posto come questo è un vero privilegio…
Pubblicato da Gianni Morandi su Venerdì 3 luglio 2015
5 luglio. Autoscatto per un saluto, con alcuni ragazzi di Lampedusa. Oggi torniamo a casa.
Pubblicato da Gianni Morandi su Domenica 5 luglio 2015