Chef Vincenzo Di Palma

Giovane, premiato chef di Lampedusa che unisce sapientemente tradizioni culturali e gastronomiche in piatti deliziosi tanto al palato quanto alla vista.

La sua biografia

Vi racconto della mia passione per la cucina, di quanto questa mi emoziona, per me questo lavoro è una missione, che comporta notevoli sacrifici, completamente ripagati.
Spesso nella vita così come nel lavoro, e nella cucina quindi, i risultati migliori si ottengono dall’insieme d’accostamenti di razze, di colori, di sapori….

La mia esperienza professionale è questa, un medley di tradizioni culturali e gastronomiche, un intreccio di sapori provenienti da terre di mare lontane per distanza e per tradizioni culinarie. Volendo dare un breve cenno , nonna ristoratrice e nonno pescatore, io cresciuto in campagna sentendo gli odori e la freschezza dei prodotti coltivati e cucinati da mia mamma, basi solide da cui mi sono formato.
Da questo viene il mio “way of life”, il mio modo di cucinare e di intendere la cucina in generale.

La mia voglia di conoscere e di sperimentare la cucina mi porta a scegliere la scuola alberghiera di Sciacca (AG). Dall’inizio della mia carriera sin da piccolo aiutavo la nonna nella cucina del suo ristorante e seguivo spesso il nonno nella pesca. Da lui ho imparato il “rispetto per il pesce”: toccarlo, annusarlo, guardarlo, sono gesti fondamentali per conoscerlo.

Spinto dal mettermi costantemente alla prova con me stesso e portare avanti le mie idee culinarie inizio a farmi strada facendo esperienze in vari ristoranti e hotel di Lampedusa, partecipo a varie competizioni gastronomiche che mi hanno portato a ottimi risultati senza mai fermarmi nella crescita professionale, ho un carattere che cerca sempre di superare i miei stessi limiti.

Amo i prodotti della mia terra, molti dei quali crescono spontaneamente, quali la bietolina dei campi che utilizzo in molte delle mie ricette e la “santoreggia”, un’erba dal sapore molto forte che, se dosata correttamente, regala un’aromaticità particolare sia alla carne sia al pesce.

Sempre forte dei ricordi della mia infanzia ho pensato ad una frase di mio nonno “Battaglia” (soprannominato così perché quando c’era maltempo era sempre l’ultimo ad entrare in porto, e quindi portava a termine la Battaglia) che asserisce che «U meghiu pisci è chiddu azzurru e chiddu di zuppa, pirchì costunu pocu e hannu un sapuri ca un ti po’ scurdari» ( il miglior pesce è il pesce azzurro e quello di zuppa, perché costano poco e sono ricchi di sapore ).

Tutti coloro che fanno parte della mia vita hanno caratteristiche diverse dalle mie, con pregi e difetti da accettare. Solo così si può crescere, diventare uomini nella vita ma soprattutto leader nel lavoro con il rispetto e la sincerità professionale.

La mia famiglia gestisce una trattoria a Lampedusa, fin da piccolo giravo tra pentole e fornelli, mio nonno materno pescatore, mi dava le prime lezioni per rispettare la materia prima, e il nonno paterno agricoltore la conoscenza della terra e dei suoi frutti, da lì l’amore per la cucina.
Il mio pensiero è fisso… è soprattutto un mettermi alla prova per avvicinarmi sempre di più al mio limite, la determinazione di non mollare mai e il far capire a chi vuol fare questo fantastico lavoro la dedizione, i sacrifici, l’amore di ogni istante passato in cucina, per dare ai giovani le motivazioni giuste.

Vorrei diventare una persona stimata da tutti prima di tutto, seguendo gli insegnamenti di mio padre, prima l’uomo… da lì si può diventare un grande chef, cercando sempre il piatto perfetto, la novità, quell’abbinamento che stupisce il cliente e lo rende speciale e unico… dal cibo nasce la felicità!

Se si sbaglia e la persona che ti segue, un tuo amico o anche un estraneo (il cliente) ti può esprimere la sua opinione rispetto ad un piatto o un comportamento sbagliato cerco di riflettere e risolvere quell’errore fatto. Non sono mai andato avanti con l’IO, ma sempre disponibile a migliorare.

Crescendo in un isola che ti offre poco, ma per noi lampedusani è TUTTO, perchè sei con la mente serena e spensierata come lo ero fin da piccolo.

Sono aggiornato in corsi vari di Cucina, Banchettistica, Nuove tecniche di Cottura, Intaglio di sculture Vegetali , organizzati dall’associazione cuochi Agrigento di cui io sono il delegato ufficiale della F.I.C a Lampedusa.

Mia nonna è stato il mio primo maestro, poi crescendo sono andato a fare varie esperienze presso strutture alberghiere dove ho avuto la fortuna di conoscere chef che mi hanno trasmesso le conoscenze che mi mancavano. Loro sono stati i pilastri su cui edificare la mia carriera.

Ci sono tantissimi chef stellati che stimo tra cui Heinz Beck anche se è banale dire nomi di un certo calibro, perchè dirne uno significa almeno per me non rispettare l’altro in quanto, per essere quelli che sono hanno fatto tantissimi sacrifici nella vita, quindi mi ispiro alla sola professione del CUOCO.

Sono cresciuto in mare, con mio nonno che mi portava a pescare e mi raccontava di ogni pesce che pescavamo la sua storia, una sua esperienza, per me un enciclopedia di vita, poi prendeva la pentola, e facevamo una bella zuppa di pesce all’antica, con pane croccante profumato ai semi di finocchietto.

Rispetto sempre le ricette tradizionali, perchè è da quelle che nascono nuovi piatti! Da lì ogni piatto che creo è frutto di un mio impulso, toccando il cibo, ricordando, assaporando vari gusti e consistenze, giocare nel piatto per creare un percorso gastronomico.
Uso prodotti tipici del territorio lampedusano e siciliano, in qualche ricetta assimilo ingredienti nazionali ma in quasi ogni preparazione non manca mai il basilico, che sia messo a crudo, nel soffritto o per aromatizzare a freddo.

Ammetto che ho fatto poca esperienza in pasticceria ma ho saputo trasformare le mancanze in pregio, affiancandomi bravi pasticceri e creando dessert di un certo livello, ho trasmesso alla brigata sempre sicurezza.

Dal 2008 faccio parte del Culinary team di Agrigento, partecipando ai campionati italiani dove ho vinto una medaglia d’oro, ma ogni medaglia vinta è un punto di partenza, mai di arrivo. ho fatto scuola di cucina educando tanti giovani all’inizio di questa professione, il mio orgoglio é vederli lavorare.